Il partito dei NO anche questa volta ha dimostrato di essere composto dalle forze di maggioranza che hanno bocciato TUTTI gli emendamenti proposti. Nella dichiarazione di voto contrario mi sono soffermato su due aspetti che riteniamo cruciali: cultura e residenza.

La #cultura è un motore trainante di sviluppo economico e occupazionale, leva di rigenerazione urbana, fattore di attrattività, ed elemento imprescindibile di coesione e inclusione sociale. È cruciale per attivare per processi di rilancio e rigenerazione anche di svariati settori, dalla formazione al commercio, dall’artigianato al welfare. Un’offerta culturale di qualità diffonde nel mondo la percezione di una Venezia capitale internazionale della cultura (eventi non a uso e consumo unicamente dell’economia turistica come si fa oggi), e promuove nella cittadinanza la consapevolezza di come la cultura sia elemento imprescindibile per la qualità complessiva della vita di una comunità. La produzione culturale della nostra Città, che nella sua varietà ha il suo punto di forza e di ricchezza va supportata e incentivata. Soprattutto in momento pandemico in cui è tra i settori più in sofferenza. Abbiamo fatto molte proposte, circostanziate e tecnicamente ineccepibili, ma non c’è stato nulla da fare. E questa situazione dura da anni.

#residenza Il calo degli abitanti in Città storica e in tutto il Comune di Venezia continua. Una vera e propria emergenza. Saldo migratorio, saldo naturale, tutti indicatori con un desolante segno meno. Eppure le politiche sulla residenza messe in campo dall’amministrazione in carica sono insufficienti, sia per quanto riguarda la gestione del patrimonio pubblico, sia per quanto attiene al governo del libero mercato con interventi a favore della residenzialità, stabile o temporanea. E’ sempre colpa di Roma a detta della maggioranza. Certo, la legislazione nazionale va rivista profondamente sul tema delle affittanze turistiche ma Venezia intanto cosa fa? Sulla residenza pubblica nel Bilancio di gli interventi di manutenzione edilizia abitativa pubblica non superano la cifra di 2.211.619,77 Euro al netto dei 21.000.000 relativi al 110%. A fronte di questo stanziamento risibile, non si può affermare che manchino i fondi. Basti pensare, ad esempio, ad oltre 82 milioni arrivati dall’Europa con i fondi React -EU divisi in 18 ambiti, nessuno specifico per politiche residenziali. Per non parlare del fatto che dei 457 milioni di euro del Patto per Venezia solo il sei per cento è stato destinato alla residenza. E sono state rigettate anche tutte le proposte per agire a legislazione vigente sul tema del mercato privato.

Non ci siamo proprio. Il PD continuerà a fare proposte concrete nelle Istituzioni e lavorare in Città per costruire attorno ad esse un ampio consenso.