Il turismo a Venezia ha raggiunto prima del confinamento livelli insostenibili sotto tutti i punti di vista.

Un fenomeno che, in assenza di regole e di misure di governo, ha sconvolto l’intero tessuto socio-economico della nostra Città.

Una monocultura che si è dimostrata un gigante dai piedi d’argilla la quale, in assenza di alternative, ha trascinato l’intero territorio in una pesante crisi economica e occupazionale.

Non c’è più tempo, bisogna intervenire affinché questa risorsa importante per la nostra Città non ne diventi la causa di distruzione.

È necessario introdurre delle misure che rendano dunque il turismo risorsa sostenibile e di qualità:

  • esistono diverse proposte per governare l’arrivo in particolare dei turisti escursionisti, è necessario sperimentare partendo dai flussi maggiormente governabili ovvero i gruppi organizzati ponendo un tetto massimo giornaliero di arrivi per poi valutare i risultati e procedere di conseguenza migliorando gli strumenti adottati
  • potenziare la funzione dei parcheggi scambiatori nella gronda lagunare (Terminal) per legare gli accessi alla Città storica ai mezzi pubblici, un passaggio fondamentale per gestire al meglio gli accessi anche in vista delle sperimentazioni sul numero programmato di visitatori
  • aprire un tavolo con Trenitalia finalizzato alla collaborazione su alcuni servizi (raccolta dati, erogazione di informazioni, bigliettazione unica). La collaborazione con Trenitalia è fondamentale per affinare le sperimentazioni sul numero programmato di visitatori
  • vietare l’apertura di nuove strutture alberghiere in tutto il Comune per almeno i prossimi 5 anni
  • stendere un “regolamento per la tutela ed il decoro del patrimonio culturale della città storica” partendo da quanto fatto a Firenze e vietando, di conseguenza, l’apertura di attività commerciali che abbassino la qualità complessiva dell’offerta
  • regolamentare il mercato delle affittanze turistiche con l’introduzione di un sistema di licenze comunali, anche per arginare fenomeni distorsivi come la gestione di decine di appartamenti da parte di pochi host facendo inoltre emergere le situazioni di illegalità e lavoro sommerso
  • incentivare l’utilizzo di portali “etici” relativi affittanze turistiche che già esistono o prendere in considerazione l’ipotesi di crearne uno dedicato a Venezia in modo che gli host rispondano a requisiti specifici (durata temporale degli affitti, servizi offerti, ecc.)
  • incrementare i sistemi di controllo del rispetto delle regole in tutti gli ambiti (ospitalità, commercio, trasporto, vendita di servizi) per arginare la diffusione di attività illecite o addirittura illegali e garantire i lavoratori del settore
  • gestire l’economia notturna con una figura chiara di riferimento all’interno dell’amministrazione per garantire che la dimensione relazionale si svolga nel rispetto delle esigenze dei residenti
  • governare l’utilizzo dello spazio pubblico (plateatici, spazi gioco, aree di sosta, godibilità paesaggistica) controllando l’eccessiva espansione degli usi commerciali
  • decongestionare dal turismo la direttrice Canal Grande studiando di concerto con la mobilità nuove linee di trasporto che non si attestino sulle attuali fermate di piazzale Roma e Ferrovia
  • certificare e incrementare la qualità degli operatori in modo da migliorare e ampliare la gamma dei servizi offerti